Autore: Irene Carnevale

La casa

La Casa. Un nome importante, decisamente esagerato per qualificare quello scantinato. Ma per noi tutti fu subito “la Casa”, all’unanimità. Non ricordo più da chi partì la proposta di affittarlo, ricordo la prima volta che si parlò seriamente di prenderlo. Era un pomeriggio d’autunno, già buio, ma non freddo. Eravamo ammucchiati su due panchine affogate nel traffico, tra macchine urlanti e nuvole di gas di scarico. E noi lì, jeans e pullover, chi scettico, chi emozionato, chi entusiasta. Chi l’ha visto dice che è grande e che l’affitto è conveniente. E poi siamo tanti, l’affitto non sarà una gran...

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Avevamo un sogno

Pochi metri quadri di asfalto, una stradina in salita, due portoni chiusi.Via Albino Albini, un nome ridicolo per una viuzza a cavallo tra Via Cilea e Via Belvedere, due anime di uno stesso quartiere, il Vomero, una sorta di raccordo simbolico tra la borghesia patinata e il proletariato verace. A ripensarci ora, dopo tanto tempo, sembra impossibile che per questo budello di strada, nell’aria fredda impregnata del fumo di sigarette fumate in fretta, con la spavalda arroganza dell’adolescenza, si siano consumati drammi, discussioni, nati e morti amori eterni, fatto a botte per una squadra di calcio, per una ragazza,...

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Il cucciolo al contrario

Molti anni fa, nel cuore della foresta siberiana, viveva una tigre. Era una femmina snella e scattante con una grande testa e un paio di occhi gialli enormi e lucenti. Abitava da sempre quella foresta e la conosceva palmo  a palmo. Trascorreva le giornate godendosi pigramente la morbidezza del sottobosco e andando a caccia e di solito ritornava nella sua tane ben sazia. Era un’abile cacciatrice e osservava le regole: non tentava mai di portar via una preda a qualcun altro e le piaceva misurarsi con sé stessa, puntando  a cacciare gli esemplari più difficili da raggiungere. Quando, dopo...

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L’albero numero tre

L’albero era in un’ottima posizione, giusto all’angolo dell’aiuola all’incrocio tra Viale Mazzini e Viale Angelico, visibilissimo. Di ciò si compiaceva e non poco. Circondato da suoi simili di altre specie, scheletrici e spogli in quei giorni intirizziti sotto un pallido sole invernale, sembrava indifferente e assorto nei suoi pensieri in quella limpida e fredda mattina di gennaio.       Viale Angelico è una strada percorsa da macchine e autobus, c’è sempre un certo movimento, soprattutto al mattino e nei giorni in cui si giocano partite di calcio perché svariati autobus vanno verso lo stadio Olimpico. Quella mattina, su una vettura...

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Il grande inganno

Avrebbe dovuto capirlo. Era chiaro, tangibile, evidente. Una inversione di rotta, un cambiamento significativo. Avrebbe dovuto capirlo al risveglio. Impossibile mentire quando si aprono gli occhi e tutto torna nella quotidianità, nei gesti automatici che si innescano quando il corpo ricomincia a prendere coscienza del suo stato fisico. Si può avere mal di testa, sentirsi rintronati per le poche ore di sonno o gli eccessi alcolici, ma il linguaggio del corpo è trasparente, come se fosse generato involontariamente da un’entità distaccata dal cervello. Come se i gesti abituali fossero guidati da un DNA ancora più specifico di quello genetico....

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11 hours ago
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