Perché scrivo

PERCHÉ SCRIVO Avevo quattordici anni, iniziava il cambiamento. Uscivo dal bozzolo dell’infanzia, sicuro e dolcemente protettivo, per addentrarmi, come tutti in quel periodo della vita, nell’ignoto mondo della pubertà: il passaporto per entrare di diritto nel covo dei pirati, dove devi cavartela da solo, senza l’ausilio di un padre o una madre, pronti a fare scudo ai probabili fendenti dei filibustieri. Il tutto nella speranza che le ferite inflitte, perché ne avrai, non siano mortali, ma soltanto leggeri segni sulla tua tenera pelle che sa ancora di latte. Non immaginavo quanto potesse essere difficile. M’incamminavo sulle strade di quel...

Read More