Corre l’adrenalina
in cuori e vasi
a contaminare,
si dilata la nervatura
mentre la muscolatura monta.

Clangori di spade
s’allenano allo scontro,
draghinasse luccicano
nell’incontro col sole
mentre gli occhi s’iniettano di sangue
pronti a macchiarsene la faccia
in attesa del suono nefasto
dell’olifante.

Battono gli zoccoli cavalli irrequieti
aizzati da punture di speroni e da pesanti armature
alzando terra polverosa di rosso
che colora anche l’aria.

E l’aria si fa pregna
di odori pungenti dell’odio
che si faranno acri e aspri
di sudore e cruore.

Scende il ponte levatoio
picchiato dal furore
dei combattenti a petto fiero
sulle schiene lisce e forti dei corsieri.

Paura e ardimento si scambiano nel petto
e s’infettano
e s’affettano
in simbiosi gemellare.

Giunge alle orecchie sporche e attente
il suono primo d’olifante
che all’attacco imminente richiama.

Prelude la battaglia il secondo
e tutto si fascia
di statiche bende silenziose.

Dal suono terzo
si sfasciano le garze
e incalza il ruggito massivo
dei belligeranti.

Memorie di libri istorieranno tali gesta
e quel sangue imbratterà ogni tempo.

Da sempre affondano l’armi le guerre,
siano spade, siano bombe
solo sconfitte infameranno gli uomini.