Gocciola tra le rocce. Si fa rivolo.

Mulinella fra pietre e muschi

li accarezza , gorgoglia e brilla.

Poi salta e schiuma, lambisce le sponde.

S’ingrossa e corre.

Trascina e corre.

Travolge e corre.

Infine si acquieta, trionfa. Ed è mare.

Abbraccia il dolore delle anime perse,

le culla sul fondo, fra l’argento dei pesci.

Alle volte, orgogliosa tracima, distrugge.

Amica e nemica, disseta, ristora

oppure afferra e spegnendo inghiotte.

Siamo acqua mixata ad un pugno di terra,

eppure ci sfugge, si nega all’abbraccio,

nostra e aliena, mutevole sempre.

Poi, ritorna sul viso ed è lacrima,

sulla bocca in un umido bacio,

nel respiro del mondo. Ed è vita.

 

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