Erano le 7.30 di mattina quando una semplice ragazza di città che tutti chiamavano : Alex si svegliò in una soleggiata mattina di fine maggio per festeggiare il suo 22esimo compleanno.
Non era la classica ragazza che aspettava quel giorno per essere al centro dell’attenzione organizzando una maestosa festa invitando tutto il quartiere, al contrario era molto riservata e quasi sempre sperava che nessuno si ricordasse il suo compleanno.
Non era molto popolare come le sue coetanee, non andava quasi mai a fare shopping anzi passava il suo tempo libero a leggere o a giocare coi videogiochi e quasi mai la si vedeva uscire con qualche ragazzo.
Aveva diversi sogni, uno di questi era quello di diventare una scrittrice che viaggia per il mondo con le cuffie nell’orecchie ascoltando la sua musica preferita.
Ma sapeva che quel sogno era ancora lontano, e che ci sarebbero voluti anni per realizzarlo …
Però era un desiderio concreto rispetto agli altri che le innondavano la mente ogni giorno della sua vita.
Voler incontrare il suo cantante preferito ad esempio, era difficile da realizzare ma non impossibile …
Quello impossibile da avverare, era un desiderio che il suo cuore voleva ardentemente ma che la sua mente cercava comunque di respingere …
Ma nonostante sapesse che fosse assurdo, ogni anno per il suo compleanno, spegneva le candeline, sperando che prima o poi ciò si avverasse davvero.
La ragazza uscì dalla sua camera, e corse più veloce che poté in cucina sperando di trovare i suoi genitori a fare colazione.
Ma rimase di sasso quando vide quella stanza completamente vuota.
Non era un caso che i suoi genitori non ci fossero, anzi era quasi prevedibile visto il loro lavoro da poliziotti …
Ma la domenica mattina?
Aveva capito che per quel giorno avessero chiesto un permesso speciale …
Cos’era successo?
Guardandosi attorno, si avvicinò alla caffettiera posta all’angolo del bancone dell’enorme cucina.
La sua, era una delle ville più belle del quartiere;
Il giardino non era tanto grande ma lo era abbastanza per mettere delle sdraio fuori e prendersi il sole nelle giornate estive che presto sarebbero arrivate.
Entrando nella casa notavi subito la scalinata in legno alla tua destra che portava alle camere da letto di Alex e dei suoi genitori, e in fondo al corridoio c’era il bagno che ti rilassava soltanto a guardarlo.
Non era l’unico bagno della casa, essendo che ce n’era uno al piano terra che tutti usavano normalmente, ma quello al piano superiore era dotato di una vasca idromassaggio che spesso i genitori della ragazza usavano come intimità specie quando la loro bambina non era in casa.
La cucina e la sala da pranzo si trovavano dietro ad un arco a sinistra del lungo corridoio dell’entrata principale.
Il tavolo da pranzo in legno con attorno le sue sedie, era messo in mezzo alla stanza, con il balcone della cucina che lo circondava.
Mentre si faceva il caffè, Alex non riusciva a smettere di pensare alla sua giornata.
Più tardi sarebbe passata la sua migliore amica a trovarla e a passare il compleanno con lei, e per quanto riguardava i suoi genitori, li avrebbe visti la sera stessa e avrebbero festeggiato come ogni anno.
Ma all’improvviso qualcosa ruppe il silenzio di quella domenica mattina …
La finestra della cucina si spalancò ed entrò un vento che la prese di soppiatto facendole cadere per terra la tazza di caffè che teneva fra le mani …
Alex si affrettò a raccogliere i pezzi di tazza che erano andati in frantumi quando la senti …
Una voce …
La voce di un uomo …
Una voce inconfondibile che aveva sentito e risentito per diverso tempo ora era sulla soglia della cucina, alle spalle di Alex …
Ma non era possibile …
Come poteva essere possibile?
Da ciò che sapeva quella persona era morta molti anni fa …
Doveva girarsi …
Doveva farlo!
Anche se si fosse trattato di un sogno …
Se avesse solo immaginato quel suono …
Doveva girarsi o non avrebbe mai scoperto se quella persona era davvero lì …
Si voltò di scatto, ancora rannicchiata a terra con i pezzi di tazzina da caffè fra le dita quando …
Lo vide …
Era lui …
Il suo fisico muscoloso, i suoi pantaloni bianchi …
I suoi baffoni neri che teneva sotto il naso e il suo sorriso che non mostrava quasi mai a nessuno, e se lo faceva metteva sempre una mano davanti per nascondere i suoi denti …
E poi quegli occhi …
Gli occhi neri che per tutto quel tempo aveva visto in foto o in un video ..
Li aveva addirittura sognati pur sapendo che fosse una cosa irreale …
Però ora lui era lì…
A fissarla …
Con il suo sorriso e i suoi occhi …
“No …” Fece la ragazza senza accorgersi di stare cominciando a piangere, “Tu … tu sei …” Disse prima che lui le facesse segnale di non continuare quella frase.
Poi con lo sguardo, le fece cenno di guardare l’enorme orologio alla sua destra.
La ragazza volto per un attimo lo sguardo e vide che l’orologio si era fermato …
La finestra che si era spalancata per il vento, ora era chiusa e fuori non si muoveva neanche una foglia.
“Non abbiamo tempo” Sussurrò mantenendo il suo sorriso.
“Come hai fatto … Come sei arrivato qui!” Esclamò lei ancora per terra senza muoversi di un millimetro.
“Oh tesoro” Esclamò lui “Sinceramente mi aspettavo più entusiasmo da parte tua sai?”
Alex si alzò da terra molto lentamente senza togliergli gli occhi di dosso.
Inizio a piangere senza che se ne rendesse conto e per quanto volesse correre tra le sue braccia non riusciva a muoversi …
Anche lui la guardava, sempre con quel sorrisetto sul volto, iniziando ad avvicinarsi.
“Non fare così ….” Le disse in tono leggero, “Io sono venuto perchè so che questo era il tuo desiderio più grande” Continuò arrivando sempre più vicino a lei.
“E se tutto questo non fosse vero … se fosse solo un sogno come tutti quelli che ho fatto finora…” Disse mentre si asciugava le lacrime, senza rendersi conto di essere faccia a faccia con lui.
Lui avrebbe voluto abbracciarla, toccarla …
Ma non poteva…
Agli angeli non era concessa una cosa del genere anzi, poteva solo starle accanto, sfiorarla con il braccio senza che se ne accorgesse …
Stava infrangendo un mucchio di regole ..
Aveva fermato il tempo, per poterle essere accanto senza pensare alle conseguenze che avrebbe subito successivamente.
Ma anche se il tempo era fermo, per lui era tardi, e se voleva avere successo nella sua impresa, doveva muoversi immediatamente.
“Dobbiamo andare piccola” Disse in tono dolce cercando di trattenersi dal toccare il suo viso paffuto, accarezzare i suoi ricci capelli biondi, o stringere il suo piccolo corpo.
Erano emozioni che odiava ..
Che anche quando era in vita non riusciva a gestire completamente per via della sua timidezza.
Ma gli occhi marroni della ragazza lo guardavano in un modo che mai nessuno gli aveva mostrato.
Non era una ragazza come tutte le altre, riusciva a sentirlo chiaramente …
Non era nemmeno la sua dolce e vecchia amica Mary Austin …
E non era neanche una fan che moriva dietro al suo cantante preferito …
Era diversa …
Ma era quella diversità a colpirlo particolarmente, al punto da fargli infrangere le severe regole del paradiso.
“Dove … Dove dobbiamo andare?” Domandò a bassa voce la ragazza guardando quegli occhi neri, rimanendo a un centimetro dalla sua bocca, nonostante fosse qualche centimetro più alto rispetto a lei.
A quel punto dalla schiena del ex performer uscirono due enormi ali dorate che avvolsero sia lui che la ragazza, facendoli scomparire dalla cucina di quella casa in un batter d’occhio.
Attorno a loro si era creato una specie di vortice, come un tornado che gli girava attorno nonostante loro fossero immobili.
Si stavano muovendo attraverso il tempo, come se fossero nel film di *ritorno al futuro* o in *Alice nel paese delle meraviglie* anche se, visto il vortice che li avvolgeva, sembra più come se stessero nel musical del *The wizard of Oz*
Insomma, tutto questo succede solo nei film o nelle favole …
Era impossibile che una cosa simile accadesse anche nella realtà ad una normale ragazzina di città …
Eppure era appena capitato …
Freddie Mercury …
Il grande Freddie, che con la sua voce ipnotizzava il mondo intero, adesso era uno dei più bei angeli del paradiso che il cielo avesse mai visto …
Le sue ali erano dorate, e non argentate o bianche come Alex pensava …
Doveva essere uno degli angeli più importanti, per questo era in grado di fare questo genere di cose …
Ma perché proprio a lei?
Che aveva di tanto speciale?
Non era la sua unica fan, ne l’unica persona al mondo a rimpiangere di essere nata in un’epoca diversa e di non averlo potuto incontrare …
Quindi, cosa ci faceva lì?
E dove la stava portando?
Ma soprattutto …
Era reale quello che stava succedendo?