Viaggia la nave, solcando l’oceano che ti sta di fronte
Sei salito su in coperta ad ammirare l’infinito orizzonte
Ora viaggi in cabina e non più nella stiva come in quel mese
di tanti anni fa quando, con le lacrime, lasciasti il tuo paese

Trenta anni son passati da quell’indimenticabile giorno.
Ora, finalmente, alla tua amata terra, puoi fare ritorno
Ora hai qualche dollaro in tasca e ti chiamano “Signore”
Ma tutto ciò ti é costato rinunce, privazioni e dolore

Quante umiliazioni cocenti hai dovuto sopportare ?
Quanti bocconi amari, ogni giorno, hai dovuto ingoiare ?
Quanti capodanni ti hanno visto con un bicchiere in mano
brindando con spumante e lacrime al tuo paese lontano ?

Spazia il tuo sguardo inquieto sull’azzurro del mare
Cercando una terra lontana, che ancora, non appare
Quante ansie, quanti interrogativi affollano la tua mente
I tuoi genitori non ci sono più ma troverai qualche parente ?

E la tua piccola vecchia casa, dove nascesti, esiste ancora ?
Sarà tutto come tu lo hai lasciato ? Questo pensiero ti accora.
Corre la nave lasciando dietro se una scia di spuma bianca
Nella tua mente impaziente la domanda é : – Quanto manca ?

Ma, ecco, come in un sogno, appare della tua terra il profilo amato
Un groppo in gola ti prende e una lacrima scende, Sei ormai arrivato
Poi la nave, lentamente,entra nel porto, attracca e nel molo si invasa.
Bentornato Giovanni ! L’incubo é finito ! Sei di nuovo a casa !

R. Margareci