Parte pria
Era Agosto. I problemi motori con cui avevo convissuto tutta la vita si aggravarono improvvisamente.
Fino ad allora ero stata indipendente, vivevo da sola, avevo imparato ad apprezzare i vantaggi di questo stato, avevo dimenticato il bello ed il brutto della vita di coppia.
Ed ora tutti i parenti, amici e conoscenti, preoccupati per me, decisero che non potevo più badare a me stessa:
avevo bisogno di una badante!
“E’ piena estate, tutti vanno via, nessuno ti può aiutare, i negozi sono chiusi, bla, bla, bla..”
Io in realtà mi sentivo ancora in grado di cavarmela da sola e poi l’idea di convivere con una estranea mi faceva rabbrividire; tuttavia, per il quieto vivere, cedetti e cominciai una vita diversa che mi fece scoprire un nuovo mondo:
il mondo delle badanti!
Iniziarono i colloqui: vista l’urgenza della situazione avrei assunto chiunque.
La prima fu un’anziana signora piena di acciacchi ma disponibile a stare con me giorno e notte.
Tutta contenta l’aspettavo perché doveva prendere servizio il lunedì alle otto e trenta.
Alle otto e quindici mi telefonò dicendo che aveva cambiato idea e che non sarebbe più venuta.
Le mie speranze cominciarono a vacillare e l’ansia crebbe.
Sarei mai riuscita a trovare qualcuno che si occupasse di me?
Intanto nel quartiere si era sparsa la voce del mio problema.
Una vicina venne a dirmi che una sua cara amica stava attraversando un periodo difficile con il marito e sarebbe stata felice di allontanarsi da casa per un po’ di tempo.
Inoltre, a suo dire, era una persona esperta nell’assistenza
agli anziani e con un cuore grande così.
Bastò una telefonata e ci accordammo per il lavoro:
cinque giorni alla settimana, vitto e alloggio ed una paga ottima.
Cominciò il salasso dei risparmi di una vita.
Ho sempre amato la frase di Vinicius De Moraes:
“La vita è l’arte dell’incontro”, ma in certi casi è un po’ dura da condividere….dipende da chi incontri.
La mia prima badante era una bella ragazza espansiva e sicura delle sue capacità.
Purtroppo si era fatta gonfiare le labbra ma l’intervento non era riuscito bene e la prima cosa che si notava era questa bocca enorme con cui faceva fatica anche a parlare.
Chiunque la vedeva per la prima volta mi chiedeva:
ma cosa le è successo?
Lei prese subito possesso della casa, non si interessava granché a me, ma questo non mi dispiaceva.
La cosa fastidiosa era che teneva sempre l’auricolare del telefonino e parlava ad alta voce praticamente giorno e notte.
Mi riusciva difficile concentrarmi nella lettura, ascoltare musica, vedere la televisione.
Inoltre, senza volere, venivo a conoscenza di tutti i fatti suoi e gli altri dei miei perché faceva la cronaca di tutto ciò che succedeva.
Ero ancora inesperta su come ci si comportasse con le badanti e non volevo essere noiosa con una persona che aveva già tanti guai.
Marito alcolista che non lavorava e pretendeva tutti i suoi guadagni. Lei però non lo mollava perché era ancora innamorata.
E poi dovevo resistere solo il mese di Agosto!
Dopo la prima settimana arrivò con il suo cagnolino: un bel barboncino bianco, molto vivace. Mi opposi al fatto che il piccolo animale facesse i suoi bisogni sul terrazzo come lei aveva proposto.
Peggio per me, dovendo portare il cane in strada spariva tre o quattro volte al giorno.
Di notte, siccome io non potevo andare in bagno da sola, la chiamavo. Naturalmente il cane sentiva per primo e abbaiava svegliando tutto il vicinato che così poteva sapere quando facevo la pipì.
Una notte la signora aveva bevuto una birra di troppo ed accadde un fatto curioso che poteva anche diventare un grosso guaio: non avendo aperto in modo corretto il divano letto in cui dormiva, questo, facendo effetto fisarmonica, si richiuse con lei dentro.
Il gran botto, il cane che abbaiava ed il suo farfugliare mi costrinsero ad andare a vedere cosa stesse succedendo sfidando la possibile caduta notturna per cui avevo assunto una badante.
La situazione, se non fosse stata drammatica, sarebbe stata ridicola.
In qualche modo ne venimmo fuori, ma chi era la badante e chi la badata?
Si stavano invertendo i ruoli e le amiche rimaste in città che venivano a trovarmi erano sempre più preoccupate di lasciarmi da sola con un simile personaggio; ma finalmente Agosto finì.
Finì anche il nostro rapporto di lavoro.
Non la rividi più e le auguro una vita felice e un lavoro che non sia quello di badante.
continua…..