Autore: Marilena Migiani

L’uomo della pioggia (cap. 3)

Nella notte senza aria, a cavallo di una mula, Giustina Nepanto con determinazione si predispose a perseguire le tracce di muschio di Victor Galeno, ma quando l’odore si fece di carne e di occhi, trovò l’esule in consapevole attesa della sua venuta, e delle sue motivazioni. Mentre l’aiutava a smontare dalla mula, Victor Galeno l’avvolse nel mantello freddo della sua nebbia e, prendendola per mano, la guidò nel suo rifugio di silenzio e di stelle cieche. Lei non oppose resistenza quando lui la irretì nella dimensione alchemica del suo universo glabro, dove il giorno era chiarore senza sole e...

Read More

L’uomo della pioggia (cap. 2)

Quando i processionanti esausti, ma speranzosi, rientrarono nella cattedrale per ricollocare la Santa sul suo altare, trovarono la navata invasa da un intrigo da giungla, con le statue sommerse da una fioritura prodigiosa di orchidee. E nel frastuono dei gracidii corali delle rane nelle acquasantiere, spuntavano dagli interstizi del pavimento ciuffi di piante endemiche. La gabbia dell’allodola pencolava vuota, mentre dal trittico dorato che sovrastava l’altare maggiore s’erano involati gli Angeli Implumi, ed una pioggerella finissima e fitta, odorosa di resina, permeava dalla volta a cupola. Fu uno strano miracolo quello a cui si assistette quel venerdì 17: dentro...

Read More

L’uomo della pioggia (cap. 1)

Era giunto nel pomeriggio di un venerdì 17, avvolto dalla fuliggine metafisica di una nebbia boreale, con l’espressione precaria dell’esule predestinato, trascinandosi dietro, come ceppo di galeotto, un voluminoso baule con le cerniere irrimediabilmente sigillate da una ceralacca di muschio, nell’esatto momento in cui le campane suonavano a distesa e dal portale della cattedrale s’incamminava la processione di Santa Lucrina. Quella processione era stata organizzata per chiedere alla Santa il favore della pioggia, perché da settimane imperava, in tutta la regione, un sole caraibico e fuori stagione, che aveva prosciugato le ossa degli uomini ed essiccato i raccolti. Così,...

Read More

Una storia d’amore

Mariù e Menico procedevano affiancati nella controra, lui col suo passo lungo cavallerescamente misurato su quello di lei, per non distanziarla di troppo. Menico (Domenico) e Mariù (Mariuccia) Iodice, i coniugi della masseria da basso, quelli che avevano i soldi ma non i figli, e questo per colpa di lei, insinuavano le malelingue, così minima e provvisoria, visibile solo per l’abbondanza della chioma, fitta e chiarissima, colore della stoppa, ma i fianchi stretti e la passerina chissà quanto minuta, da far tribolare un uomo ad entrarci ed un neonato ad uscirci. Tanta ricchezza e neppure un erede, che Menico,...

Read More

SCRIVI CON NOI!







Quelli di Writer Monkey su Facebook

3 days ago
Writer Monkey

Writer around ... Vedi altroVedi meno

Writer aroundImage attachmentImage attachment+Image attachment
2 weeks ago
Writer Monkey

“Per una sera sono diventata Lalla...”
@ilaria.giovinazzo ci presenta Lalla per la Rassegna Anticorpi (voluta e promossa per il secondo anno dall’assessora @alessandraclementini) . Per il Comune di Monterotondo ieri sera presente @giulianasestili che ha ribadito l’importanza di questa inziativa e dell’importante seguito che ha ricevuto dalle realtà culturali di Monterotondo.

“Quante volte ho bevuto l’acqua del fiume Sindhu?
Quanti ruoli ho recitato su questo palco?
Quanti corpi umani ho abitato?
Ma sono sempre la stessa Lalla, cosa è cambiato?”
Lal ded, versetto 64
da Pura luce, canti mistici del tantrismo kashmiro

A cura di Ilaria Giovinazzo (che ha interpretato per noi i suoi versi) - Editoriale Jouvence
... Vedi altroVedi meno

“Per una sera sono diventata Lalla...”
@ilaria.giovinazzo ci presenta Lalla per la Rassegna Anticorpi (voluta e promossa per il secondo anno dall’assessora @alessandraclementini) . Per il Comune di Monterotondo ieri sera presente @giulianasestili che ha ribadito l’importanza di questa inziativa e dell’importante seguito che ha ricevuto dalle realtà culturali di Monterotondo. 

“Quante volte ho bevuto l’acqua del fiume Sindhu?
Quanti ruoli ho recitato su questo palco?
Quanti corpi umani ho abitato?
Ma sono sempre la stessa Lalla, cosa è cambiato?”
Lal ded, versetto 64
da Pura luce, canti mistici del tantrismo kashmiro

A cura di Ilaria Giovinazzo (che ha interpretato per noi i suoi versi) - Editoriale JouvenceImage attachmentImage attachment+2Image attachment
2 weeks ago
Writer Monkey

Foto dal post di Ilaria Giovinazzo ... Vedi altroVedi meno

Image attachmentImage attachment
Load more