Autore: Marilena Migiani

Il gatto dietro la porta (rielaborazione de “Il gatto” di Graziella Dimilito)

Il gatto dietro la porta inutilmente tenta d’entrare spingendo con la zampa il battente che però non s’apre. Gratta e miagola a palesare la sua presenza, o meglio ancora la sua assenza, che lo scrittore avrebbe dovuto già da un po’ rilevare dalla calma inusuale della casa e dal silenzio degli oggetti stabili al loro posto. Nessun vaso, per dispetto frantumato. Nessuna lampada, nell’enfasi del gioco, gettata a terra. Nessuna morbida zampina ad interporsi fra le sue dita e la tastiera a tracciare sul foglio bianco una sequenza incoerente di lettere indecifrabili agli occhi ma chiarissime al cuore. Il...

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Bambini

Sono arrivati che era ancora buio e hanno piantato i loro tendoni e, prima che sorgesse il sole, l’accampamento era già recintato. Dietro le pareti di stoffa barriscono gli elefanti e ruggiscono i leoni. Bambini scalzi si aggirano tra i carri, in perlustrazione, poiché lo straniero, per sorveglianza, non si serve di cani da guardia né di sentinelle nelle garitte, ma ha addestrato i suoi figli a questo compito, mascherato da gioco, cosicché l’innocenza è l’ingannevole cortina dietro cui s’innesca l’esplosivo. Siamo in stato d’assedio, ma nessun’altro, oltre me, se ne è reso conto. Io ho visto i segni...

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Rebecca (cap.10)

GENERALESSE IN CAMPO Ed eccole insieme,  Rebecca e Gemma, sedute allo stesso tavolo, confabulare a bassa voce, novelle cospiratrici,  ravvicinate, per la prima volta nella loro vita, dal perseguimento di uno scopo comune che abbisognava, per esser raggiunto, del credito di una fiducia illimitata l’una nell’altra. Rebecca aveva così reso partecipe la sorella delle proprie positive impressioni riguardo a quel suo pretendente, che le era parso anch’egli essere vittima degli scopi esistenziali di Concetto Scalavino. Ma di questo occorreva acquisire la certezza assoluta, prima di proporgli una compartecipazione in quel loro piano, ancora tutto da imbastire, per far fallire...

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Il cielo non è per tutti

Il cielo non è per tutti: non per i codardi che piroettano agganciati ad una corda, e neppure per i visionari, assuefatti alle proprie allucinazioni. Non per gli scrittori, che di cieli, in virtù del proprio estro, ne dispongono una gamma infinita. Il cielo non appartiene neppure agli angeli, creature illusorie e disidratate, e tanto meno agli eroi, troppo corporei, che a stento librano come zavorra di mongolfiera destinata, per prender quota, ad esser scaraventata a terra. Il cielo, paradossalmente, appartiene a chi ha i piedi ben saldi sulla terra ed è ragionevolmente cosciente della provocazione di quell’orizzonte fittizio...

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Relativismo

E’ questo che l’esperienza mi ha insegnato: le forze fisiche e mentali devono essere saggiate e dosate, di modo che nella sciagurata ipotesi di finire a bordo ring, se ne abbia sempre una piccola scorta per evitare il ko finale. Credere in se stessi è essenziale. Credersi invincibili è distruttivo. Recommend0 Enable Javascript to click a...

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2 days ago
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“Per una sera sono diventata Lalla...”
@ilaria.giovinazzo ci presenta Lalla per la Rassegna Anticorpi (voluta e promossa per il secondo anno dall’assessora @alessandraclementini) . Per il Comune di Monterotondo ieri sera presente @giulianasestili che ha ribadito l’importanza di questa inziativa e dell’importante seguito che ha ricevuto dalle realtà culturali di Monterotondo.

“Quante volte ho bevuto l’acqua del fiume Sindhu?
Quanti ruoli ho recitato su questo palco?
Quanti corpi umani ho abitato?
Ma sono sempre la stessa Lalla, cosa è cambiato?”
Lal ded, versetto 64
da Pura luce, canti mistici del tantrismo kashmiro

A cura di Ilaria Giovinazzo (che ha interpretato per noi i suoi versi) - Editoriale Jouvence
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“Per una sera sono diventata Lalla...”
@ilaria.giovinazzo ci presenta Lalla per la Rassegna Anticorpi (voluta e promossa per il secondo anno dall’assessora @alessandraclementini) . Per il Comune di Monterotondo ieri sera presente @giulianasestili che ha ribadito l’importanza di questa inziativa e dell’importante seguito che ha ricevuto dalle realtà culturali di Monterotondo. 

“Quante volte ho bevuto l’acqua del fiume Sindhu?
Quanti ruoli ho recitato su questo palco?
Quanti corpi umani ho abitato?
Ma sono sempre la stessa Lalla, cosa è cambiato?”
Lal ded, versetto 64
da Pura luce, canti mistici del tantrismo kashmiro

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2 days ago
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4 days ago
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Ci vediamo domani❤️ ... Vedi altroVedi meno

Ci vediamo domani❤️
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