l’amorevole istinto del possesso

L’AMOREVOLE ISTINTO DEL POSSESSO   Ho un’enorme tristezza nell’anima. Da fuori non si vede, bisogna avere i miei occhi per accorgersene. Oppure bussare al mio cuore e chiedere permesso, ma, in quel caso, se ti lasciasse entrare, la tristezza sparirebbe e quindi non si vedrebbe comunque. È che senza amore non riesco ad essere soddisfatta di nulla. Devo poter condividere le cose che mi capitano con una persona che amo, non semplicemente con amiche o conoscenti. Non confondiamoci, anche quello è piacevole, ma, poi ti resta un vuoto, come una sete non pienamente dissetata. Non muori per mancanza di acqua, ma, senti che te ne servirebbe ancora un bicchiere… e non c’è. Dicono tutti “ascolta il tuo cuore”, ma, appena tu cominci a seguirlo veramente tutti intorno si spaventano, ti criticano, ti frenano e ti trattengono. E allora ascoltarlo e seguirlo diventa difficile a meno che non si abbia un cavallo alato, un drago gentile e la forza dei tre oceani conosciuti dentro di sé (a volte, rare per la verità, basta solo l’oceano Pacifico). Non lo fanno per cattiveria, ma per codardia, oppure per non ammettere la loro incolpevole pochezza, è che il coraggio altrui mette in luce il loro squallido fallimento. Assorta tra questi pensieri, Monica, seduta sull’autobus che la portava al lavoro, guardava fuori dal finestrino. Sentì qualcuno sedersi nel posto accanto al suo e istintivamente...

Read More