CARI BAMBINI,

vi scrivo dall’Irlanda dove il tempo è ribelle anche in estate alternando sole, vento, pioggia, nuvoloni e mare mosso in modo tale da non lasciar mai posto alla malinconia e alla noia.
Ma la cosa più bella sono gli arcobaleni che attraversano il cielo e si tuffano nell’acqua, non so dirvi se di lago o di mare.
Infatti , in questo strano paese, larghi prati verdi, si aprono spazi tra le acque per dar modo agli abitanti di costruire le loro piccole case.
Le hanno abbellite con gigantesche ortensie di mille colori.
Nel prato pascolano mansueti cavalli e sulla riva dell’acqua c’è sempre una barchetta.
Ci sono pecore dipinte di vari colori affinché i proprietari possano riconoscerle.
Di auto non se ne vedono, le strade sono poche e i cartelli scritti in una lingua sconosciuta.
Mi dicono che è Gaelico e così io e i miei amici sbagliamo sempre strada.
Per fortuna gli Irlandesi sono gentili e spesso ci accompagnano al nostro albergo
Il nostro inglese lascia un po’ a desiderare ma loro hanno molta pazienza e ci aiutano a capire, non come fanno i londinesi che credono di essere superiori agli altri.
Alle 6 del pomeriggio spariscono tutti. I negozi chiudono e anche noi andiamo in albergo perché è ora di cena.
Mangiamo sempre patate, salsicce e salmone.
Dopo cena ci sediamo davanti al caminetto acceso perché fa freddo, anche se è agosto.
Quando non siamo troppo stanchi e siamo vicino a un paese andiamo al pub dove troviamo gente che suona, balla e beve birra.

Ogni giorno scopriamo un pezzo di Irlanda e troviamo sempre cose belle , un po’ magiche, spesso fantastiche.
I salmoni li abbiamo visti risalire la corrente di un fiume vicino a Galway.
Noi eravamo su un ponte dal quale si vedeva la bellissima Cattedrale dedicata a San Nicola.

A Sligo c’è una Chiesa che sul sagrato ha un grande covone, al posto della piazza c’è un lago con in mezzo un’isola che si chiama Innisfree “L’isola dei gatti”

Un grande poeta ha scritto una poesia su questo posto magico.
Mi sono seduta sulla riva e l’ho letta sperando che anche voi, da grandi, avrete queste emozioni.

“ora io mi alzerò e andrò ad Innisfree e lì costruirò un piccolo capanno fatto di argilla e canne.
Lì io avrò nove file di piante di fagioli, un alveare per le api e vivrò da solo nella radura ronzante di api”.

Vi scriverò ancora di Dublino, variopinta, allegra, imprevedibile, piena di monelli con i capelli rossi e il viso pieno di lentiggini.
C’è una piazza con i portoni dipinti di cento colori.
Nella Cattedrale di St Patrick bimbi rossi e biondi cantano dolci melodie, degni discepoli di quel Decano che nel 1726 scrisse per loro “I viaggi di Gulliver”

Cari bambini, anche se l’Irlanda è piccola, gli abitanti sono pochi, ci sarebbero ancora tante cose da vedere ma devo ritornare e poi, la penna si è consumata.
Vi mando un grande abbraccio irlandese
Zia Marilda