Autore: Marilena Migiani

Il paradiso perduto

  L’angelo era tornato a spiare il giovane pastore intento al pascolo del suo piccolo gregge, sulle colline dell’Arcadia. Gli piaceva guardarlo anche se non riusciva a spiegarsi il perché di quell’attrazione. Forse per la sua bellezza, seppur terrena ed imperfetta, e con il tempo destinata a sciuparsi. Dura pochi anni lo splendore negli uomini, e per chi è povero ancor meno Così dell’oro di quei capelli, del rosa dell’incarnato e dell’azzurro degli occhi, non ne sarebbe rimasta alcuna traccia, sepolti sotto una polvere di grigio, il colore della vita degli indigenti. L’attrazione per quella fragile bellezza, però, non...

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Gina Colombo’s Restaurant (cap. 5)

Storie Quella sera, quando giunse al ristorante, Angie Rose trovò Apache e Gina vestiti elegantemente e in procinto di uscire. Dalla cucina giungevano le voci di Jean Baptiste e Marta che discutevano sulla supposta supremazia dell’arte culinaria francese. La piccola messicana lo sfotteva con dolcezza mentre lui, invece, mancando totalmente d’ironia, s’accalorava nel difendere la sua tesi partigiana. «Nuestras tortillas, por ejemplo, son mucho más ricas y apetitosas che tu crepes, y te satisfacen mas.» Lo provocava Marta in tono semiserio, deliziandosi delle reazioni molto teatrali di lui. «Mon dieu que dois-je entendre.» Rispondeva Jean Baptiste, tappandosi le orecchie...

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Dediche d’amore

DEDICA D’AMORE DELLA DISSOLVENZA In un angolo della stanza, la tua valigia, mai completamente disfatta, ricorda, già al tuo arrivo, l’ineluttabilità della partenza. E così preservo dalla loro inevitabile dissolvenza ogni traccia della tua presenza: il tuo odore aleggiante nella stanza dalle finestre chiuse, sul lavandino l’impronta tonda tracciata dalla schiuma del tuo pennello da barba e, dimenticato sul letto, ma a me piace pensare lasciato come pegno d’amore, il tuo pullover preferito, affinché io mi ci avvolga dentro, come fossi ancora tra le tue braccia …fino al tuo prossimo ritorno. DEDICA D’AMORE SUSSURRATA Sto bene in questa stanza...

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Alice, un’ipotesi d’identità

C’è il mare tranquillo di Salerno ed Alice, che ancora non è Alice ma solo un’ipotesi d’identità, corre lungo la battigia. Indossa un abito bianco. Deliziosamente corto. Perché lei sta crescendo. Lo dicono le sue ossa che s’allungano. Lo confermano gli orli che diventano corti. Ed il primo mestruo. Che un po’ sconvolge. Ma molto inorgoglisce. Corre, Alice, con i capelli che le svolazzano disordinati sul viso. Capelli inquieti, quelli di un’adolescente. Che, con dita graziosamente civette, se li scosta di continuo dagli occhi. Una meraviglia quei capelli che stanno allungandosi in maniera selvaggia. Senza traiettoria di forbice. E...

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Gina Colombo’s Restaurant (cap. 4)

Umori Angie Rose lottò contro la tentazione di scendere nel cortiletto per dare un supporto ad Apache, ma in quello lui era stato irremovibile: «Non avertela a male ma mi saresti d’intralcio.» Così si limitò a vigilare dietro i vetri della finestra con i sensi tesi a captare i rumori esterni, pronta ad accorrere in suo aiuto se il caso lo avesse richiesto. Prima di salire al suo appartamento s’era comunque sincerata del perdurare dell’assenza di Olimpia Collins, immaginando che sarebbe rimasta a vegliare il marito in ospedale. Ipotesi confermata da Helen Bennet: «Sono stata tutto questo tempo con la...

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2 days ago
Writer Monkey

Ci vediamo domani❤️ ... Vedi altroVedi meno

Ci vediamo domani❤️
4 days ago
Writer Monkey

Sono passati i giorni che aspettavamo da un po’. Quelli che ti fanno dire: adesso per un po’ me ne sto tranquilla!Domenica 13, seconda giornata a Cantine Teatrali, abbiamo rimesso in scena Cercando Monica Amando. E chi l’ha vista anche a Teatro Trastevere, per le prime date, ci dice che la nostra Monica sta crescendo. Agostino Franchi ha lavorato sulla memoria con tutti, in particolare con Paola Calizza (che di suo ce l’ha portentosa e ha interpretato Monica a teatro per la prima volta risultando convincente e autentica). L’aggiunta di Giorgiana Moruzzi, invece, ci ha permesso di rendere alcuni momenti più esterni, onirici, degli incisi, proprio come sono stati concepiti nel testo.È una architettua complessa, che richiede un certo tempo per maturare. Un progetto ambizioso, che ho elaborato sulla carta senza rendermi conto di quanto lo fosse, ambizioso.Agostino lo sta perfezionando di volta in volta, con il poco tempo a disposizione, con le mille difficoltà del caso… provare tutti insieme è praticamente stato impossibile. E allora tutti ci hanno dato dentro a coppie, singolarmente, per ottenere la magia finale. Per la prima volta in scena la mia nuova Aisha, Paola Castellano dei Policantus, che ha cantato la prima canzone che abbia scritto in vita mia. Una marea di prime volte… in una sola giornata.Avrei voluto la sala piena. Per gli interpreti, per Fabio falaguasta e Alessandro Vecchia che hanno suonato la loro bellissima musica originale.Il mio rammarico è questo. Non riuscire a tramettere che questa dedizione avrebbe meritato attenzione. Mezza sala non mi va giù, pure col derby. Non mi va giù per loro.Un grande regalo mi è stato fatto nel pomeriggio. Figlie di Medusa è un progetto da far crescere e maturare, con il meraviglioso contributo musicale di Anna Boccolini e Barbara Sperduti, potentissime insieme.Grazie a tutti gli interpreti per aver dato vita ai mie testi e a quelli di Paola Camusi e a CREI @interpretilis per l’interpretariato LIS. È stato un momento bellissimo.Grazie Nicoletta Nicolai, Agostino Franchi, Pino Chisari, Andrea Vasone, Giorgiana Moruzzi, Maria Pia Tanturli. Grazie poi, come sempre, a Faby e Anto ❤️ E agli artisti della mostra!! @fanpiùattivi ... Vedi altroVedi meno

4 days ago
Writer Monkey

Sono passati i giorni che aspettavamo da un po’. Quelli che ti fanno dire: adesso per un po’ me ne sto tranquilla!
Domenica 13, seconda giornata a Cantine Teatrali, abbiamo rimesso in scena Cercando Monica Amando. E chi l’ha vista anche a Teatro Trastevere, per le prime date, ci dice che la nostra Monica sta crescendo. Agostino Franchi ha lavorato sulla memoria con tutti, in particolare con Paola Calizza (che di suo ce l’ha portentosa e ha interpretato Monica a teatro per la prima volta risultando convincente e autentica). L’aggiunta di Giorgiana Moruzzi, invece, ci ha permesso di rendere alcuni momenti più esterni, onirici, degli incisi, proprio come sono stati concepiti nel testo.
È una architettua complessa, che richiede un certo tempo per maturare. Un progetto ambizioso, che ho elaborato sulla carta senza rendermi conto di quanto lo fosse, ambizioso.
Agostino lo sta perfezionando di volta in volta, con il poco tempo a disposizione, con le mille difficoltà del caso… provare tutti insieme è praticamente stato impossibile. E allora tutti ci hanno dato dentro a coppie, singolarmente, per ottenere la magia finale. Per la prima volta in scena la mia nuova Aisha, Paola Castellano dei Policantus, che ha cantato la prima canzone che abbia scritto in vita mia. Una marea di prime volte… in una sola giornata.
Avrei voluto la sala piena. Per gli interpreti, per Fabio falaguasta e Alessandro Vecchia che hanno suonato la loro bellissima musica originale.
Il mio rammarico è questo. Non riuscire a tramettere che questa dedizione avrebbe meritato attenzione. Mezza sala non mi va giù, pure col derby. Non mi va giù per loro.
Un grande regalo mi è stato fatto nel pomeriggio. Figlie di Medusa è un progetto da far crescere e maturare, con il meraviglioso contributo musicale di Anna Boccolini e Barbara Sperduti, potentissime insieme.
Grazie a tutti gli interpreti per aver dato vita ai mie testi e a quelli di Paola Camusi e a CREI @interpretilis per l’interpretariato LIS. È stato un momento bellissimo.
Grazie Nicoletta Nicolai, Agostino Franchi, Pino Chisari, Andrea Vasone, Giorgiana Moruzzi, Maria Pia Tanturli. Grazie poi, come sempre, a Faby e Anto ❤️ E agli artisti della mostra!!
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